Dopo aver trascorso moltissimi anni delle nostre vacanze in Val di Fassa, alloggiando a Moena, Vigo, Soraga, Campitello, è giunta l’ora di spostarsi, e di scoprire una nuova parte del mondo montano delle Dolomiti: San Viglio di Marebbe. Credetemi, si prova un’emozione davvero enorme quando dopo aver attraversato la Val Badia si prende la destra immergendosi Al Plan de Mareo. Questa strada con curve leggere leggere che sale, sale, fino a ritrovarsi immersi in una vallata stupenda, circondata da boschi e montagne.
San Vigilio di Marebbe è una frazione del comune di Marebbe, in Alto Adige, ospite anche della sede municipale. Si trova precisamente nella Valle di Mareo, una laterale della Val Badia, e fa parte della Ladinia. L’abbiamo scelto come paese per la nostra vacanza per la sua posizione strategica, situato tra la Val Gardena, la Val Badia e la Val Pusteria.
Noi abbiamo alloggiato a Villa Maria perché cercavamo la comodità dell’appartamento, nel centro di San Vigilio di Marebbe ma a due passi dal Parco Naturale Fanes – Sennes – Braies. L’ambiente è familiare, dispone di moltissimi appartamenti spaziosi e con tutte le comodità, lavastoviglie, forno a microonde e TV. Parcheggio per la macchina, parco giochi a 5 minuti e negozi proprio vicino alla casa.
Cosa fare in estate a San Vigilio di Marebbe
San Vigilio di Marebbe è davvero piena di risorse! Un must è sicuramente raggiungere Pederü, a piedi o con i mezzi pubblici. Lungo la strada si incontrano molti punti interessanti, tra cui la spiaggetta Ciamaor per rilassarsi in un posto sicuro del Parco naturale e le cascate di Ciastlins raggiungibili più avanti, salendo di fronte al Lago della Creta.
In pochissimo tempo altrimenti potete raggiungere il Plan de Corones e salire in cabinovia per visitare il museo di Messner, scegliendo poi di scendere a piedi lungo il sentiero che vi riporta alla stazione a valle.
Oppure ancora, potete raggiungere in pochissimo tempo la Val Badia, o la più vicina Val di Morins e andare alla scoperta del sentiero dei mulini che parte da Longiarù.
In foto tutte le esperienze appena descritte.
La cultura ladina di ieri e di oggi
Nonostante le tante avventure e il tantissimo tempo che hanno passato le baite da montagna, continuano ad incantare i turisti con la cucina tradizionale ladina e con un menù che sempre di più subisce l’influenza mediterranea. Molte baite si trasformano in masi contadini, in residence individuali in cui l’ospitalità ladina potrà accogliervi in ogni alloggio.
Le escursioni che partono da San Vigilio di Marebbe e dai luoghi circostanti sono davvero sempre di più, ma sono anche molte le attrazioni culturali della zona. Uno tra questi è il museo ladino, che consente di gettare uno sguardo alla storia e alla tradizione ladina delle Dolomiti.
Se invece volete assaporare la tradizione ladina in un ristorante molto interessante, vi consigliamo di fare un salto da Tló Plazores. Noi abbiamo avuto la fortuna di cenare all’esterno in una serata senza nuvole e di ammirare l’enrosadira sulle cime di fronte a noi, respirando profumo di fieno appena tagliato e degustando piatti tipici davvero squisiti.
Escursioni nei dintorni di San Vigilio di Marebbe
Il tratto superiore della Valle in cui si trova San Vigilio di Marebbe porta all’ampio piazzare dove si trova il Rifugio Pederù, raggiungibile comodamente con i mezzi pubblici. Da questo punto, strade sterrate risalgono i versanti della valle raggiungendo gli altopiano di Fanes e Sennes, nel cuore del Parco naturale Fanes Sennes Braies.
Altri percorsi da qui portano alle vette dei monti che circondano San Vigilio di Marebbe, e in circa sei ore di cammino si può addirittura raggiungere il Lago di Braies. Numerose sono anche le possibilità per gli appassionati di mountain bike.
Oltre alle semplici escursioni esistono dei percorsi anche più impegnativi, come la “Via della Pace”, con partenza dall’Alpe di Fanes e che con tratti di ferrata, lungo i sentieri della Prima Guerra Mondiale, si raggiunge una cima della Furcia Rossa.