Amicizia, rifugi e Dolomiti: sono queste le parole che spiegano meglio le 7 notti passate in rifugi da tre giovani amici di Genova. Un trekking fantastico intriso di tutto ciò che rende unica la scelta di una vacanza in montagna. Ecco il loro racconto:
”Siamo tre ragazzi tra i 25 e i 26 anni di Genova, uniti dalla passione per la montagna, la nostra avventura è iniziata sabato 18 luglio al passo Costalunga dove abbiamo lasciato la macchina per poi raggiungere in taxi il passo san Pellegrino. Da lì è iniziato il giro a piedi, 98 km. distribuiti tra sabato 18 e sabato 25 Luglio e tutte le 7 notti passate in rifugi.
Il primo giorno abbiamo raggiunto il Rifugio Contrin attraverso il passo delle Cirelle. Il giorno dopo abbiamo passato forse il giorno più bello, la salita sulla Marmolada dalla cresta Ovest. Avendo poca esperienza alpinistica abbiamo prenotato una guida alpina, la fantastica Marika Favé, che ci ha portati sani e salvi su alla Capanna Punta Penia. Abbiamo dormito alla capanna del mitico Carlo Budel e visto un tramonto ed un’alba difficili da dimenticare..
Il giorno dopo siamo scesi via ghiacciaio, altra esperienza stupenda, per raggiungere il Rifugio Viel Dal Pan M.2432 slm. Anche da qui abbiamo assistito ad un tramonto mozzafiato. Il giorno dopo siamo scesi fino al passo Pordoi per poi risalire e dormire al Rifugio Capanna Piz Fassa. Anche qui la fortuna è stata dall nostra parte e abbiamo assistito a tramonto ed alba magnifici. Il giorno dopo siamo riscesci al passo Pordoi e preso l’unico bus della vacanza per giungere al passo sella (così da evitare la statale a piedi) con obbiettivo l’Alpe di Siusi.
Dopo 25 km a piedi giungiamo, finalmente, al Compatsch e pernottiamo al Piccolo Hotel Sciliar, unico hotel del viaggio. Rigenerati dopo la faticosa giornata ci rimettiamo in marcia alla volta del Catinaccio, attraversando di nuovo l’Alpe di Siusi per poi scendere nella Val Duron e risalire fino al Rifugio Antermoia. Lì abbiamo passato letteralmente uno dei momenti migliori della vacanza immergendo i piedi nel vicino lago, sono stati davvero rigenerati, acqua da Maldive con vista Marmolada, incredibile.
Il giorno seguente ci svegliamo sotto una pioggia battente, ma ci rimettiamo in marcia per niente scoraggiati, obbiettivo il Rifugio Passo Santner (Mt 2743), ultima notte del nostro viaggio. Camminiamo 1 ora e mezza sotto copiosa pioggia, ma sempre sorridendo e godendoci ogni minuto della giornata. Sostiamo (e ci riscaldiamo) al Rifugio Passo Principe Grasleitenpasshütte. Per fortuna la pioggia cessa e ci rimettiamo in marcia. Nel primo pomeriggio raggiungiamo il passo santner e godiamo di una vista meravigliosa: un mare di nuvole ai nostri piedi, sovrastato dal Latemar e dai monti del gruppo del Catinaccio.
Ricompensati nell’animo da questo splendido panorama, mangiamo e riposiamo. Il giorno dopo scendiamo fino al rifugio torri del Vajolet per poi risalire fino al passo delle Coronelle e scendere fino a valle al passo Costalunga. Non sazi, sanciamo la fine del viaggio con una rapida visita al bellissimo Lago di Carezza. 98 km di meraviglie sognate fin da bambini, circa 6000 metri di dislivello in salita e altrettanti in discesa. Una delle cose più belle è stato vivere il mondo dei rifugi e sentire le storie dei vari rifugisti, di chi ama e vive davvero la montagna. Abbiamo mangiato benissimo ovunque (e non era facile sfamarci) e passato delle stupende serate in compagnia.
La voglia di ritornare è tanta e stiamo già pensando al giro del prossimo anno. Per noi questi sono i viaggi migliori da cui scaturiscono le emozioni più forti. Ancora un grazie a tutte le persone incontrate, avete reso il nostro viaggio ancora più bello.”
Andrea Polidori, Andrea Merello, Jacopo Galliano