Il Trekking del Cristo Pensante: da Passo Rolle sul Monte Castellazzo

DIFFICOLTÀ: facile/medio
TEMPO DELL’ESCURSIONE: 3h
DISLIVELLO IN SALITA: 350m
NUMERO SENTIERO: 710/R01 Castellazzo – Trekking del Cristo pensante
LUOGO DI PARTENZA: Passo Rolle

Definita un “balcone panoramico” sulle Pale di San Martino, la cima del Monte Castellazzo (Castelaz) vi lascerà assolutamente senza parole. Immerso nella natura del Passo Rolle, il Trekking del Cristo Pensante è un itinerario di medio/facile difficoltà che vi condurrà fino alla statua in marmo bianco dalla quale prende il nome l’escursione.

Il Trekking del Cristo Pensante, caratterizzato da panorami mozzafiato e scorci ricchi di storia, si trova poco distante dal Passo Rolle, valico che collega la Val di Fiemme con le Valli del Primiero. Potete infatti raggiungere il passo partendo dal comune di Predazzo o dal comune di San Martino di Castrozza.

L’escursione verso il Monte Castellazzo può essere intrapresa lasciando la macchina al Passo Rolle (1.984m circa) e incamminandosi verso la Baita Segantini (2.200m circa) oppure prendendo una navetta che dal parcheggio situato al passo vi condurrà comodamente alla baita.



I camminatori che decideranno di intraprendere la leggera salita verso la Segantini con le proprie gambe, dovranno aggiungere alla loro tabella di marcia poco meno di 1 ora in più di cammino che percorreranno lungo la comoda strada forestale (segnavia 710), passando accanto alla suggestiva Capanna Cervino (2.084m). Inutile dire che il panorama che vi si presenterà di fronte non appena arriverete alla Baita Segantini è indescrivibile. Costruita nel lontano 1936 dall’artista Alfredo Paluselli ai piedi del Cimon della Pala, la baita vi accoglierà in tutta la sua semplicità e unicità.

Lasciandosi la Segantini alle spalle e proseguendo per un centinaio di metri lungo la strada forestale che porta in Val Venegia, si imboccherà sulla sinistra il sentiero R01 ben indicato dalla segnaletica. Il sentiero, tra vari ma dolci saliscendi vi condurrà ai piedi del Monte Castelaz. L’escursione proseguirà lungo lo stesso sentiero, lambendo le pareti ad est e poi a nord della cima. Raggiunto il versante settentrionale, la strada comincerà a restringersi e salire mediante ripidi tornanti leggermente esposti in alcuni punti. Il repentino cambio di pendenza ci permetterà di salire più rapidamente i 180m di dislivello che ci porteranno al Cristo Pensante. L’intero sentiero si sviluppa tra testimonianze e memorie della Grande Guerra. Troverete infatti numerose costruzioni militari della guerra ben segnalate da cartelli che ne spiegano le caratteristiche e soprattutto l’utilizzo durante il conflitto bellico che colpi anche la zona del Passo Rolle.

Lungo la salita verso la cima del Monte Castellazzo, prendetevi il tempo per respirare l’aria fresca e pulita; ascoltate i rumori della natura, il profumo dei rododendri in fiore, godetevi ogni singolo istante di questa escursione, ne varrà davvero la pena. Dopo circa un’ora e un quarto di camminata, eccoci in vetta al Monte Castellazzo, che con i suoi 2.333 metri funge da balcone panoramico sulle Dolomiti. Da qui potrete ammirare infatti le Pale di San Martino, il Lagorai e la Catena di Cima Bocche.



La statua che troverete in prossimità della cima è il Cristo Pensate, realizzata in marmo bianco dallo scultore Paolo Lauton. Sulla base della statua è stata affissa una lastra con incisa una frase di Madre Teresa di Calcutta: “Trova il tempo di pensare, trova il tempo di pregare, trova il tempo di sorridere”. Vicino al Cristo Pensante spicca inoltre una grande croce di ferro rivolta verso Ovest. Ritagliatevi del tempo per ammirare l’immensa bellezza della natura, scattate qualche foto ricordo, fermatevi a osservare e pensare.

Il rientro verso il Passo Rolle può essere intrapreso lungo lo stesso percorso dell’andata, ripassando quindi in prossimità della Baita Segantini, oppure scendendo lungo il sentiero che dalla cima vi condurrà alla Capanna Cervino. La discesa che porta alla Capanna Cervino è caratterizzata da un ghiaione scosceso ed è pertanto più esposta rispetto alla strada dell’andata. Il sentiero è sicuramente più breve e rapido ma richiede più attenzione e non è forse adatto alle persone che soffrono di vertigini.

L’escursione è di medio/facile difficoltà ed è consigliato l’utilizzo di scarponcini da montagna. Come consiglio personale ci teniamo a suggerire l’utilizzo dei bastoncini che vi daranno più stabilità e vi aiuteranno soprattutto nella discesa lungo il sentiero ghiaioso del ritorno ☺