San Giovanni di Fassa, Val di Fassa (TN)
Mi sono innamorato dell’Agritur Soreie per la filosofia con cui svolgono qualsiasi tipo di attività, legati al territorio e fedeli al concetto di ecosostenibilità. Ho avuto la fortuna di conoscere Stephanie, che oltre al lavoro in agriturismo è casara e si occupa della vendita e del marketing e comunicazione dell’Agritur, che mi ha raccontato la storia di questa meravigliosa attività e come vivono la vita di tutti i giorni tra agricoltura e ecosostenibilità.
La storia dell’azienda agricola Soreie è datata 2011, e il nome “Soreie” in lingua ladina significa “sole” ma se guardiamo l’etimologia del nome significa: ciò che sta “sopra l’occhio – sora l’eie”, capiamo che si tratta di un termine carico di significato e spiritualità.
Il fondatore, Sebastian, ha studiato agricoltura biodinamica all’Emerson College nel Regno Unito, e dopo gli studi ha deciso di tornare nella sua valle dolomitica. Grazie ai campi di famiglia e la concessione di alcuni sostenitori, l’azienda ha messo radici in diversi appezzamenti della bassa Val di Fassa. Le coltivazioni erano e sono tutt’ora principalmente piccoli frutti e ortaggi, con gli anni a venire hanno iniziato anche a coltivare cereali come frumento e orzo e infine anche la canapa.
“All’inizio l’attività era prettamente concentrata nella bella stagione. Dopo la raccolta facevamo la vendita diretta nelle piazze della valle ed abbiamo partecipato a numerosi eventi per far conoscere i nostri prodotti” ci racconta Stephanie. “L’allevamento di capre e pecore era necessario per realizzare una fattoria completa. Il passo successivo era dunque costruire una struttura che potesse fungere da “quartier generale” all’azienda. E così è nato l’Agritur Soreie che nell’estate del 2017 ha aperto i battenti.”
L’agriturismo ha dato la possibilità di avere una stalla con 70 capi, tra capre e pecore, un bel fienile, i laboratori necessari, il mini caseificio e 8 camere. Chi scopre l’Agritur Soreie entra in contatto con una vera esperienza contadina, dal risveglio circondati dalla natura e dagli animali, alla degustazione di prodotti genuini made in Val di Fassa, sia a colazione che a cena.
Il team dell’Agritur Soreie è composto da Sebastian che segue i campi ed il bestiame, Laura, Stephanie e Paula che gestiscono l’agritur, Franco il tuttofare e giovani collaboratori che ci aiutano nella caseificazione e nei campi.
“La nostra famiglia è da sempre attenta all’ambiente e quindi avviare un’azienda agricola biologica era una cosa naturale per noi, uno stile di vita, ciò in cui crediamo. 100 anni fa i nostri avi vivevano grazie alla conoscenza del lavorare la terra. Con l’avvento del turismo sono stati abbandonati i campi perché da loro non dipendeva più la soppravivenza. L’agriturismo è un’unione tra passato (l’agricoltura) il presente (il turismo) e il futuro (la sostenibilità).”
I prodotti principali dell’azienda agricola sono piccoli frutti come fragole, ribes nero e rosso, lamponi e uva spina; ortaggi vari come patate, cipolle, cavoli cappucci, rape di vario genere, insalate, spinaci e biete, fagiolini, piselli e carote per elencane alcuni; cerali come frumento e orzo; canapa da semi. I prodotti caseari invece: caciotte, stagionati, ricotta, yogurt e formaggi freschi spalmabili.
“I prodotti del nostro lavoro sono frutto di una simbiosi tra un’ambiente agricolo puro e ricco di minerali, come quello della Val di Fassa, e le conoscenze che derivano dal metodo biodinamico.”
Una delle cose che più ci ha colpito dell’Agritur Soreie è quella di ritrovare l’ecosostenibilità anche nella costruzione della struttura, del mantenimento, e dell’utilizzo attento delle risorse.
“L’agritur è stato costruito pensando alla tradizione ma con occhio innovativo alla sostenibilità, infatti abbiamo un sistema di geotermia che ci permette di avere l’acqua calda e di riscaldare gli ambienti a pavimento. Nostro padre, l’architetto dell’edificio, è sempre stato attendo ai materiali usati, soprattutto nella scelta dei legni. L’esterno della struttura e il tetto sono in legno di larice locale, un legno resistente che muta nel tempo, ricordando i vecchi tobià, mentre gli interni e gli arredamenti delle camere sono in pregiato legno di cirmolo locale, questa pianta stupefacente che ha origini dalla Siberia ma che si è adattata perfettamente al nostro clima montano, è un legno tenero e delicato dal profumo intenso resinoso.
Una cosa che ci sta a cuore è far capire che il tipo di turismo che offriamo è un turismo attento alla natura e alla vita contadina, e non un turismo se possiamo definirlo “convenzionale”. Ciò che offriamo è semplice ma fatto con amore e tanto lavoro. Pensiamo che ciò che le persone trovano scontrandosi con noi sia qualità e autenticità.
Chi sceglie il nostro agriturismo gradisce le cene a menù fisso che utilizzano ingredienti stagionali e apprezza il fatto di non avere la televisione in camera per poter davvero staccare la spina e rilassarsi. Chi sceglie Soreie sceglie di sostenere una piccola realtà agricola creata da giovani che amano la propria terra e vogliono valorizzarla.“
La storia di vita sulle Dolomiti dell’Agritur Soreie mi ha affascinato fin da subito, e sono felice di aver ritagliato uno spazio in questo nuovo filone editoriale dedicato a loro.
Potete scoprire di più sul loro sito soreie.it oppure seguendoli sui loro canali social! E… andate a trovarli di persona, vi innamorerete di un luogo da cui non riuscirete più a staccarvi! 🙂