Per gli appassionati di trekking sulle Dolomiti come noi, la Conca Agordina è un vero e proprio paradiso per ricaricarsi a contatto con la natura e lontano dal turismo di massa. Il panorama, una volta in cima o in rifugio, è davvero unico in tutte le Dolomiti, dai Rifugi Carestiato e Vazzoler, al Rifugio Scarpa e a tutte le altre passeggiate tematiche o fondovalle.
All’interno di Ospitalità Diffusa Conca Agordina Dolomiti infatti, tra le tante attività associate, troverete anche alcuni Rifugi che secondo noi sono davvero imperdibili per gli amanti del trekking sulle Dolomiti. Oggi vi parliamo quindi dei Rifugi Carestiato e Vazzoler, del bellissimo Rifugio Scarpa e di quelle emozioni incredibili che ognuno di loro ci ha regalato a suo modo.
Il Rifugio Bruto Carestiato
A controllare le pareti meridionali della Moiazza, situato sul Còl dei Pass, si trova il bellissimo Rifugio Carestiato, un vero e proprio balcone panoramico sulla Conca Agordina, punto di partenza per la famosa Ferrata G. Costantini e per le numerose vie di arrampicata sulle pareti meridionali della Moiazza. Dai 1834m del Rifugio Carestiato, potrete infatti ammirare la bellezza di alcune cime dolomitiche come l’Agner, le Pale di San Martino, il Gruppo del San Sebastiano e le Pale di San Lucano.
Per raggiungere il Rifugio siamo partiti dal Passo Duran, che collega Agordo con la Val di Zoldo e in un’ora circa, con poco più di 200 mt. di dislivello, siamo arrivati con tutta la famiglia al Rifugio Bruto Carestiato, a 1834 mt. Un’escursione fattibile davvero da tutti, adulti e piccini, che vi farà scoprire la bellezza di questo luogo dall’alto.
Il Rifugio, gestito da Diego Favero – capostazione del soccorso Alpino di Agordo – è aperto anche nella stagione invernale! Le strade sono comodamente accessibili in quanto vengono battute con il gatto delle nevi e il sentiero viene curato per permettervi di raggiungere il Rifugio e di godere della vista stupenda sulla Conca Agordina anche in pieno inverno.
I gestori del Rifugio Carestiato, vi aspettano anche nel loro B&B Villa Belvedere ad Agordo.
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Il Rifugio Mario Vazzoler
Punto di passaggio per chi vuole intraprendere l’Alta Via n. 1 delle Dolomiti, per moltissimi alpinisti che vogliono scalare le meravigliosi torri del Civetta – Torre Venezia (m.2.336) e Torre Trieste (m.2.445) – o per chi vuole proseguire il giro sul Civetta e arrivare fino ai Rifugi Tissi e Coldai.
Possiamo dire a cuore aperto, che il Rifugio Vazzoler è uno dei nostri Rifugi del cuore, sarà per la sua bellezza, per la sua unicità, per le emozioni che ci ha regalato nella notte trascorsa in Rifugio, ma è per noi uno dei Rifugi che non ci dimenticheremo mai, che porteremo sempre con noi nella nostra vita.
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Il Rifugio Scarpa – Gurekian
Sotto la maestosità dell’Agner, gestito dal 2018 dalla Guida Alpina Marco Bergamo, con una vista meravigliosa sulla Conca Agordina, uno dei Rifugi di Ospitalità Diffusa Conca Agordina che siamo felici di presentarvi è il Rifugio Scarpa – Gurekian, che deve il suo nome all’originario proprietario, il pittore veneziano Enrico Scarpa ed all’ing. Ohannes Gurekian che qui si conobbero, legati dalla grande passione per la montagna.
La cucina è il vero cuore pulsante del Rifugio insieme alle camere per il pernottamento. Troverete una grandissima accoglienza, piatti tipici davvero squisiti a base di pasta fresca, canederli o gnocchi, selvaggina, funghi, salumi locali, formaggi provenienti direttamente dalle malghe e ortaggi di stagione. 2 camerate (10 e 12 posti letto) e 2 camerette con 4 posti letto, per un totale di 30 letti completano l’offerta di un Rifugio davvero completo e ben gestito nel suo insieme.
L’escursione per raggiungere il Rifugio è di facile / media difficoltà, e non presenta difficoltà tecniche ma solo una prima parte di salita e una seconda con un costante saliscendi fino al Rifugio. Però infondo è proprio questa la montagna che ci piace.. quella in cui bisogna faticare per arrivare a gustarsi il piatto in Rifugio. In totale comunque sono circa 2.30h di cammino per 550m di dislivello, con un panorama inimitabile.
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