Il 19 Maggio ritorna “La Cota”: la rievocazione storica in una calchera della Valle di San Lucano 

Ci troviamo nella Valle di San Lucano, uno dei luoghi rimasti ancora incontaminati delle nostre Dolomiti, dove si può respirare ancora lo spirito della vera montagna, con una grande foresta di conifere dove l’acquila reale e i camosci regnano indiscussi e dove si trovano molte sorgenti d’acqua. In questo articolo vi spieghiamo brevemente cosa sono e come venivano costruite le calchere della Valle di San Lucano e vi diamo appuntamento per venerdì 19 maggio a “La Cota”, una rievocazione dell’attività produttiva della calce, nella calchera de La Torta, nel comune di Taibon Agordino. 

Prima di tutto dovete sapere però che in molti territori alpini c’è ancora la bellissima tradizione a prestare opere di volontariato in più momenti dell’anno per costruire e mantenere opere necessarie alla comunità locale. Tutte le comunità infatti, possiedono un patrimonio materiale e immateriale davvero enorme e sta ad ognuna prendersene cura e tramandarlo alle nuove generazioni: in questo, la comunità di Taibon è un bellissimo esempio e un enorme grazie va proprio a tutte quelle persone che da anni svolgono un ruolo fondamentale per il mantenimento e la crescita del volontariato. 

L’evento del 19 maggio infatti è reso possibile grazie al gruppo del Piodech di Taibon, da anni impegnati nella pulizia e nel mantenimento delle strade, dei sentieri e sempre a supporto di iniziative sociali e culturali come questa antica tradizione ormai scomparsa, ripristinando la Calchera delle “Torte” per realizzare una “cota” per la produzione della calce. Un momento di condivisione e di amicizia, di festa, come era per le famiglie di una volta e come ci auspichiamo possa essere per le generazioni future. 

Le “Calchere”: cosa sono e come venivano costruite

La cottura della calce avviene all’interno di strutture chiamate calchere, che si distinguono in vari tipi a seconda della qualità del prodotto finale che si vuole ottenere. Le prime fornaci da calce avevano caratteristiche semplici ed erano denominate “fornaci a catasta”: su una superficie piana venivano accumulate pietre carbonatiche poi ricoperte con legna secca e sterco. Il tutto veniva incendiato e il fuoco veniva mantenuto attivo fino al termine della cottura.

Negli anni si svilupparono poi le fornaci a fossa, in cui venivano posizionate le pietre carbonatiche in una buca che si ricopriva con il combustibile che veniva incendiato e alimentato fino al termine della cottura. In seguito, le conoscenze acquisite permisero la costruzione delle fornaci in muratura tipo “calchera”, utilizzate fino a qualche decennio fa e ancora visibili nei territori dolomitici. Venivano costruite nei fianchi dei pendii in modo tale che fossero completamente interrateper evitare il più possibile la dispersione del calore. La costruzione avveniva scando una fossa circolare nel fianco del pendio rivestito con pietre a secco lasciando nella parte anteriore inferiore un foro di accesso da utilizzare per alimentare il fuoco. 

Tutte le pietre utilizzate per la produzione della calce sono detriti di falda e frana che contornano alla base le pareti delle Pale o lungo il letto del Tegnàs e si tratta della stessa roccia di cui sono composte le Pale di San Lucano, il Monte Agner e le Pale di San Martino, formazioni rocciose che corrispondono a primitive barriere coralline formatesi nel Triassico. La calce viva, prodotta al termine della cottura, veniva posta in cassoni e idratata ottenendo così il grassello di calce come prodotto finale che, in genere, veniva fatto riposare e maturare in apposite buche per mesi prima di essere utilizzato. 

Le calchere ancora presenti nella Valle di San Lucano sono diverse e si trovano ad esempio in località “Prombiànch”, in  località “Peschiere”, “Le Torte”, “Mezzavalle”, “Lagunaz” e “Angheràz”. Per chi volesse visitarle si può seguire un percorso che si sviluppa lungo tutta la Valle di San Lucano lungo circa 7,5km, i primi 5,5km percorribili comodamente in auto su strada asfaltata, gli ultimi 2km a piedi con un dislivello di circa 200mt. La calchera de Le Torte in particolare è perfettamente conservata e dopo i necessari interventi di manutenzione è stata riattivata dando oggetto ad una bellissima pubblicazione che racconta nel dettaglio la storia delle fornaci da calce della Valle di San Lucano. 

“La Cota”: l’evento in Valle di San Lucano

Venerdì 19 maggio, ritorna quindi ” La Cota “, una rievocazione dell’attività produttiva del passato relativa all’ottenimento di calce da costruzione tramite cottura della pietra calcarea. L’accensione avrà luogo alla Calchèra de le Torte nei pressi della chiesetta in Valle San Lucano – Comune di Taibon Agordino alle ore 10.00. Durante l’evento sono previsti gli interventi di Paolo Sibillon, Presidente del gruppo Piodech, il sindaco di Taibon Silvia Tormen, un rappresentante dell’Istituto Follador-De Rossi di Agordo e della scuola primaria di Taibon. Dopo la benedizione di mons. Cesare Larese , alle ore 11.00 avrà luogo l’accensione della fornace (che dovrà essere mantenuta per 4 giorni con assidua presenza di volontari).