5 itinerari fondovalle e la Via della Dolomia: la bellezza della Conca Agordina

Sentieri poco conosciuti, tracce di storia, frazioni dove ancora si respira il vero spirito di montagna: sono questi i punti chiave dei percorsi fondovalle che puoi trovare nella Conca Agordina. Un’esperienza unica di fronte a opere d’arte umane e della natura che ti lasceranno un ricordo indelebile. Tutto questo è stato reso possibile grazie al finanziamento da parte del GAL Alto Bellunese e all’infaticabile impegno del Consigliere Comunale Fiorangela Beltrame.

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LA VIA DEL SANTO CON L’ORSO

Il percorso che si sviluppa sulla destra orografica del torrente Tegnàs da Taibon fino a Col di Prà è di grande valore naturale, paesaggistico, storico, architettonico e di archeologia industriale. Questo itinerario offre la possibilità di godere appieno della natura in un’atmosfera di completo relax. Il punto di partenza è il parcheggio situato accanto al torrente Tegnàs, nel centro di Taibon Agordino, dove si trova una tabella esplicativa.

Lungo il percorso sono presenti segnali direzionali bianchi e gialli con le indicazioni dei nomi delle località attraversate e i relativi tempi di percorrenza. L’intero tratto è riservato esclusivamente a piedi o a mezzi non motorizzati, principalmente su strade sterrate, ad eccezione di un breve tratto sopra il Laghetto delle Peschiere, dove si cammina sulla condotta dell’acqua. In quest’area è necessaria prudenza in caso di terreno bagnato o ghiacciato.

Il percorso tocca numerose località, tra cui Ai Vanti, Le Peschiere, El Caval, Le Borsèle, Farsenàde e Molin. Durante la camminata, si incontrano diversi bivi che si sono aperti dopo la tempesta Vaia, quando furono aperte le piste per il recupero del legname. È importante prestare attenzione alla segnaletica.

Tra i punti di interesse lungo il percorso, si possono ammirare il suggestivo Laghetto delle Peschiere, un teatro all’aperto e graziose baite private. Con l’ausilio di un binocolo, è possibile godere di spettacolari vedute del magnifico Cor (una breccia nella roccia a forma di cuore, unica nelle Dolomiti), delle creste delle Pale dei Balconi e dell’Arco di Bersanèl tra la seconda e la terza Pala di San Lucano. Il percorso termina al parcheggio di Col di Prà.

In quattro punti lungo il percorso, Ai Vanti, Le Peschiere, El Caval e Le Borsèle, è possibile attraversare il torrente e unirsi alla strada comunale asfaltata che segue la sinistra orografica.

Per coloro che preferiscono evitare di portare l’auto a Col di Prà, è consigliabile utilizzare la “Via della Dolomia” per il ritorno a Taibon. Questo percorso segue la strada comunale asfaltata sulla sinistra orografica e offre bacheche informative sulla geologia, l’archeologia industriale e la storia di questi luoghi. Lungo il percorso, il Ristorante/Bar Al Rustico offre un’opportunità di sosta, così come le piazzole picnic situate in località Mezzavalle e San Lucano. In alternativa, è possibile scegliere di utilizzare la Via della Dolomia per raggiungere Col di Prà e il percorso sulla destra orografica sopra descritto per il ritorno.

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IL PERCORSO DEL SOLE

Consigliamo di intraprendere questa gita dal parcheggio situato in località Besàusega, subito dopo l’imbocco per la Valle di San Lucano sulla sinistra orografica del torrente Tegnàs, di fronte al laghetto delle Peschiere. La strada sterrata è di recente costruzione, si trova sul pendio soleggiato della Prima Pala di San Lucano ed è il risultato dell’incendio boschivo scoppiato tra Cencenighe e Taibon, che si è propagato per alcuni chilometri lungo la Valle di San Lucano, e successivamente dalla tempesta Vaia che ha causato danni significativi. Tuttavia, grazie a questa nuova pista, ora questa zona è facilmente accessibile a chiunque desideri godere di un panorama mozzafiato sulla Conca di Agordo senza affrontare sforzi eccessivi, e godersi il caldo abbraccio del sole durante la passeggiata.

Lungo tutto il percorso, si possono notare numerosi muretti a secco costruiti nel secolo scorso da persone laboriose e ingenue per contenere la discesa del terreno verso valle e garantire che le coltivazioni siano sempre esposte al sole.

Le frecce bianche e gialle lungo il percorso indicano la direzione del sentiero, sia in senso orario che antiorario, consentendo ai visitatori di scegliere il punto di partenza. Per comodità e per superare facilmente i dislivelli, consigliamo di iniziare dalla località Besàusega. Da qui, il primo tratto fino al tornante che conduce al Forte di Pèden offre il panorama più spettacolare.

Al primo bivio, da un tornante, è possibile raggiungere in cinque minuti il Forte di Pèden, risalente alla Prima Guerra Mondiale, utilizzato come punto di osservazione soprattutto verso Nord e, oggi, per ammirare la Val Corpassa, il Monte Civetta, la Moiazza e le varie cime circostanti, oltre alla frazione di Listolade. Dopo aver visitato il Forte di Pèden, si può ritornare al tornante per proseguire sulla strada militare in discesa fino sopra alle prime case della frazione di Còi di Pèden. Qui, sul tornante, si prende la stradina sterrata che attraversa il bosco e porta alla Frazione La Roa.

Da La Roa, ci sono due opzioni: tornare al parcheggio seguendo la strada comunale asfaltata oppure attraversare la strada e il ponticello e seguire le indicazioni per il laghetto delle Peschiere.

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LE ANTICHE CARRARECCE – A PIE PER IL CASTEL

In tempi lontani, Taibon era collegata alle frazioni di Soccol, Seràch, Campedèl, Le Coste, Locanda e Còl de Carera da carrarecce che permettevano il passaggio delle persone e dei carri trainati da animali da soma. Fino a pochi anni fa, queste vie venivano utilizzate anche dai giovani abitanti delle frazioni per raggiungere la scuola elementare di Taibon o le scuole medie e superiori ad Agordo. Oggi, invece, sono frequentate da coloro che amano le passeggiate in mezzo al verde e in luoghi tranquilli.

Partendo da Taibon, è possibile scegliere tra quattro itinerari che sono segnalati con frecce bianche e gialle con i relativi tempi di percorrenza. Dal parcheggio in centro, seguendo le frecce per il laghetto delle Peschiere, dopo circa 20 minuti di cammino, si arriva al bivio che indica Soccol, dove si svolta a sinistra per raggiungere i Vanti Alti e successivamente Soccol. In alternativa, si può partire dal primo tornante della strada comunale per Soccol, arrivando alla piazzetta di Soccol. Un’altra opzione è inoltrarsi in località Campagna tramite Via Pietro Bon Rossetti e percorrere la ripida via per Col de Carera. Oppure, si può recarsi nella frazione Brugnàch da cui parte il sentiero per Le Coste.

L’associazione “I Castelani” propone lungo queste frazioni un giro ad anello, denominato “a pie per il Castel”, con l’intento di far conoscere la storia e le peculiarità di questi luoghi. Lungo il percorso, sono state poste delle piccole bacheche esplicative che rendono la camminata piacevole e interessante, anche grazie al poco dislivello, offrendo un’ampia vista sulle Dolomiti che fanno da corona alla Conca di Agordo.

Poiché i parcheggi nelle frazioni sono molto limitati, si consiglia di lasciare l’autovettura sui posteggi in centro paese e di proseguire a piedi scegliendo una delle vie di avvicinamento sopra descritte.

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LA VIA DELLA DOLOMIA

La Via della Dolomia è un affascinante itinerario geologico-paesaggistico lungo 30 km, percorribile completamente a piedi (e in parte anche in auto). È stato realizzato con cura dall’Istituto di Istruzione Superiore Follador di Agordo, nell’ambito del progetto INTERREG Italia-Austria “Dolomia”, in collaborazione con il Circolo Culturale Stampa di Belluno e l’Università di Innsbruck. Questa “via” è attrezzata con 25 pannelli illustrativi che ci guidano alla scoperta di particolarità uniche ed eccezionali nel territorio dolomitico e non solo.

Il percorso inizia ad Agordo, accanto al Follador, con “Cento Passi nella Geologia delle Dolomiti”, dove sono esposti campioni di rocce. Da questa postazione panoramica, dotata di pannelli trasparenti, è possibile “leggere” la geologia direttamente sui monti che circondano Agordo, l’unico paese delle Dolomiti da cui si possono osservare tutti i tipi di dolomia.

La Via della Dolomia prosegue nella suggestiva Valle di San Lucano, la valle glaciale più stretta e profonda del mondo, racchiusa tra le Pale di San Lucano e l’Agnèr, la parete più alta delle Dolomiti. Il percorso continua verso la selvaggia Valle d’Angheràz, un maestoso anfiteatro glaciale, e la verde Val Bordina, caratterizzata da rare rocce magmatiche.

Attraversando la Val Corpassa, posta a nordest di Taibon, si accede al Civetta, con la più vasta parete delle Alpi. Il cammino passa sotto la Torre Trieste, conosciuta come “la torre delle torri”, per giungere al Rifugio Vazzoler con le imponenti Torre Venezia e Cantoni di Pelsa. Proseguendo, si raggiunge Casera Pelsa, un eccezionale punto panoramico sul Civetta, dove si trova il più importante giacimento di fossili delle Dolomiti, incluso il ritrovamento del più antico pesce volante del mondo.

Tutti i dettagli di questo affascinante itinerario sono minuziosamente descritti sul sito www.openalpmaps.it. Inoltre, presso l’Ufficio Turistico di Agordo, è possibile ottenere gratuitamente il prezioso volume con una cartina esplicativa e dettagliata intitolato “La Via della Dolomia: il viaggio della roccia nelle Alpi dolomitiche”.

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