Il Ladino delle Dolomiti: lingua, cultura e identità delle valli alpine | “Benvegnui!” con Nicoletta Riz

In alcune valli delle Dolomiti, collocate ai piedi del massiccio del Sella, si parla il ladino, una lingua retoromanza sviluppatasi nel momento in cui l’Impero romano conquista le comunità alpine. Il latino si incontra, si mescola e si fonde con le lingue retiche locali.

Il ladino non è un dialetto, ma una lingua di minoranza, riconosciuta dalla legge 482/99, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione.

Nelle Dolomiti, nelle cinque valli ladine, ossia Val di Fassa, Val Gardena, Val Badia, Livinallongo e Ampezzo, la lingua cambia: le varianti, più o meno conservative, sono cinque. La mia, che utilizzerò per raccontarvi il mondo ladino, è quella della Val di Fassa, ossia il fascian.

Attualmente, sono in vigore diverse politiche linguistiche e culturali per tutelare il ladino in diversi aspetti; solo per citare alcuni esempi, il suo insegnamento nelle scuole, l’utilizzo nelle sedi amministrative pubbliche, oltre all’istituzione di enti preposti allo studio e valorizzazione. Essendo la comunità ladinofona divisa in tre Province e due Regioni, le politiche di tutela non sono le medesime per l’intera realtà ladina, sebbene vi sia una rete di confronto e contatto a livello culturale e mediatico tra Valli molto attiva.Il ladino non è solamente lingua, ma anche cultura, identità e tradizioni. Sarà per me un piacere raccontarvi noscia bela tera, attraverso curiosità, aneddoti e altri approfondimenti! Benvegnui!

Qui di seguito un picol dizionèr de bona creanza!

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