Tito – Il Maso dello Speck: una storia di tradizione, innovazione e passione nelle Dolomiti

“È di vitale importanza conoscere e mantenere vive le tradizioni ed i saperi del passato, ma non bisogna adeguarsi al ‘si è sempre fatto così’. Siamo nel 2024 e penso sia fondamentale stare al passo con i tempi e con i cambiamenti che ogni giorno affiorano, non dimenticando però da dove si è partiti”. Con queste parole Federica ci introduce la storia del nonno Tito Braito, un uomo che ha lasciato un segno profondo nelle Dolomiti e oltre, attraverso il suo lavoro, la sua passione e il suo amore per la tradizione.

Tito Braito, dal 1961 macellaio di Daiano in Val di Fiemme, era un personaggio conosciuto per la sua grande personalità e per i suoi salumi di qualità. “Il Maso dello Speck nasce dalla Passione e dalla Tradizione”, ci racconta Federica, “trasmessa di generazione in generazione, da mio nonno a mio papà Claudio, che ha voluto portare avanti il mestiere, le ricette e gli inestimabili saperi di un tempo”.

Il “Maso”, spiega Federica, è una tipica unità agricola del Trentino, una casa-fattoria immersa nella natura, spesso realizzata in legno rustico e pietra, elementi che la rendono un tutt’uno con il territorio circostante. “Il nostro Maso, una volta fattoria con stalla, oggi accoglie chi passa di qui facendolo sentire ‘a Casa’, proprio come avveniva in passato.”

Il legame con il territorio è imprescindibile. Le Dolomiti, racconta Federica, “offrono un ambiente perfetto per la stagionatura della carne, con l’aria fresca e secca che contribuisce alla maturazione dello speck. Le radici della nostra famiglia sono qui, in Val di Fiemme, ma con il tempo i rami si sono estesi toccando tutta la regione, con i nostri negozi sparsi in alcuni dei luoghi più belli delle Dolomiti”. Luoghi come Corvara, San Candido, Brunico, Andalo e Selva di Val Gardena, tutti legati indissolubilmente alla bellezza del paesaggio montano e alla tradizione.

Tra i prodotti che l’azienda offre spiccano lo speck e i würstel, che hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi. “Oltre allo Speck Riserva, ovvero lo Speck che arriva dalla nostra Filiera interna 100% Italiana stagionato 10/12 mesi, il prodotto che viene maggiormente apprezzato è il Filetto di Speck: il filetto del suino viene lavorato e speziato come lo Speck, ma la stagionatura è molto più breve; si ottiene un prodotto molto morbido e magrissimo, ottimo come carpaccio con olio e rucola oppure su un crostino caldo!” ci racconta Federica.

“Tito Speck è sinonimo di autenticità e ricerca costante di materie prime di altissima qualità, garantita anche dal premio “Gambero Rosso” per i migliori Speck artigianali d’Italia. Ad inizio anno inoltre i nostri Würstel Meraner si sono aggiudicati il podio nella degustazione alla cieca dei migliori Würstel artigianali d’Italia, sempre di Gambero Rosso. Naturalmente potrai capire l’orgoglio e la soddisfazione di ritrovarsi per ben due volte nella Rivista Food & Wine più importante d’Italia.”

Tuttavia, dietro ogni prodotto, c’è un lavoro di qualità che va oltre la tradizione. “Come mio nonno andava dal contadino di fiducia per avere la carne migliore, anche noi oggi selezioniamo la materia prima con cura. Abbiamo accorciato la filiera fino a crearne una interna, sia per la carne di bovino che per quella di suino, monitorando l’intero processo produttivo. È un lavoro impegnativo, ma è ciò che dà valore ai nostri prodotti.”

La storia di “Tito Speck – Il Maso dello Speck” è la storia di una famiglia che ha saputo mantenere vive le tradizioni senza mai smettere di innovare. “Mio papà Claudio ha iniziato con una piccola produzione e una taverna per gli amici, poi le cose sono cambiate, e oggi gestiamo quindici punti vendita, un ristorante e uno shop online. Ma, soprattutto, cerchiamo di portare avanti l’eredità di mio nonno Tito, mantenendo viva la Passione per il nostro lavoro e per il territorio”.

“Il nostro intento”, conclude Federica, “è quello di essere portatori di una Tradizione al passo coi Tempi, una tradizione che ci lega al passato ma che ci spinge anche verso il futuro”.